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lunedì 5 ottobre 2009

Rise and fall of WCW 1

Dopo più di otto anni da quando il nuovo program director della Time Warner Jamie Kellner, nella prima decisione presa dopo essere stato assunto, annunciò la cancellazione del pro wrestling dai palinsesti della TNT e della TBS, è ancora più chiaro il fatto che la morte della World Championship Wrestling sia stata la storia più significativa degli utlimi 20 anni.

Quella morte cambiò l'intera industria, non solo nel 2001, ma per sempre. Con la difficoltà per nuovi competitori di entrare nel business per via delle onerose spese cui avrebbero dovuto far fronte, anche "a causa" della nascita negli anni precedenti di Raw e Nitro, programmi da cui scaturì la monday night war e che portò il prodotto televisivo a livelli mai visti prima, il circuito del pro wrestling del Nord America si trovò senza un valido secondo competitore e si ridussero notevolmente le opportunità di lavoro per molti wrestlers, a tal punto da tornare all'epoca pre-televisiva.

In questi otto anni un'altra cosa è cambiata: per anni la WCW ha avuto una nomea negativa. Era vista come la terribile promotion che possedeva enormi vantaggi che nessuna compagnia negli USA ha mai avuto e un roster pieno di talenti che tutti invidiavano, ma che a causa dell'incompetenza non furono sfruttati a dovere, portando la federazione a perdere quantità enormi di capitali in brevissimo tempo.

Oggi, invece, un sacco dei lati negativi sono stati dimenticati e in molti sono diventati nostalgici del 1998, quando le due promotions misero tutte le carte sul tavolo, dando inizio ad una battaglia che rese il pro wrestling più mainstream che mai. A quei tempi, midcarders come Scott Norton, Rick Steiner e Stevie Ray
portavano senza fatica a casa fra i $750,000 e i $900,000 per anno.

Anche all'apice del successo, il morale nel backstage WCW era pessimo. Gli headliners formavano un loro gruppo separato dagli altri, tenendo sempre lontano dal main event coloro che li avrebbero costretti a lavorare più sodo, che era più giovane, o semplicemente non faceva parte della loro band. Il più delle volte quei wrestlers venivano tenuti lontani dai piani importanti della federazione con la tipica frase :"Quando hanno mai contato qualcosa?".

Eric Bischoff, fra la fine del 1998 e l'inizio del 1999, ossia quando la WCW perdeva terreno nei confronti della WWF, che ci credesse o meno arrivò a dire che Austin e The Rock erano solo figure di passaggio e che chiunque avesse avuto a disposizione Hulk Hogan alla fine avrebbe prevalso.
Ma una volta, in un team meeting, urlò nei confronti dei wrestlers che continuavano a lamentarsi, nonostante un trattamento di tutto rispetto, questa frase :"Un giorno tutti voi ragazzi ripenserete a questo periodo come il punto più alto delle vostre carriere." Ovviamente non fu così per tutti, ma per la maggior parte.

Alcuni dei veterani, che già in precedenza assistettero alle varie fasi di gloria e di buio del pro wrestling, riuscirono a capire e vedere l'arrivo della caduta già nel 1998, quando la WCW era nel pieno delle sue forze.
Uscendo dall'arena dopo la fine della winning streak di Goldberg per mano di Nash, Bobby Heenan disse a Mike Tenay che quello era l'inizio della fine e Tenay rispose che la compagnia aveva appena compiuto un terribile errore.
La WCW aveva appensa stabilito nelle settimane precedenti vari records per spettatori presenti nei live shows in St. Louis e Houston.
Tony Schiavone, d'altro canto, disse ad entambi di essere completamente fuori strada.

Altre persone, di opinioni opposte sul merito ma senza il beneficio dell'esperienza, credettero che in quel momento il wrestling aveva trovato il suo posto come sport nazionale e che i ragazzi lo preferissero al baseball e addirittura all'NFL. Giacchè i ratings mostravano che l'audience era composto in gran parte da adolescenti, ritennero giusto pensare di aver creato una nuova generazione di fans e che perciò le cose non sarebbero cambiate per molti anni ancora.

Essendo stato il dvd "storico" più atteso per quest'anno, comparandolo anche al dvd sulla ECW, questa opera non ha per nulla mantenuto le aspettative. Incredibilmente, il nome Jamie Kellner non viene mai menzionato. Kellner non è stato coinvolto nella caduta della WCW e magari la federazione sarebbe fallita nel 2001 anche senza la sua decisione scellerata. O forse con un a nuova gestione, nuovi talenti, un booking più intelligente e un pò di tempo, una nuova federazione poteva rinascere ed avere successo.
Quello che Kellner ha fatto è stato sparare il colpo che ha messo fine a 29 anni in cui il wrestling è stato importante in varie fasi e spesso il programma più seguito nei networs della Turner. A quel tempo Ted Turner non aveva più il potwere che ebbe agli inizi degli anni '90 quando l'assistente Scott Sassa gli consigliò di cancellare il pro wrestling e di sostuìituirlo con più redditizzi films. Turner gli rispose che il wrestling aiutò la costruzione della stazione e che non avrebbe più riparlato di quell'argomento.

Nel 2001 vi fu ben poca opposizione poichè i ratings erano nettamente calati negli ultimi anni. Parte del declino, comunque, fu una scelta adottata da Eric Bischoff, il quale, anche se non era nè il proprietario o il booker dell'epoca, tenne fuori dai giochi gli elementi più importanti della federazione, visto che lui e i suoi finanziatori erano pronti ad assumere le redini. Bischoff volle tenere fuori dai programmi tv i nomi più importanti, lasciare che le cose andassero sempre più a fondo per poi ritornare con l'idea dell'avvento di una nuova era, capitanata dai ritorno di Sting, Bill Goldberg, Ric Flair e forse di Hulk Hogan, il debutto di Rob Van Dam e di Joey Styles come voce del nuovo prodotto.

Per quanto riguarda la fase della caduta, il dvd propone varie scelte stupide come il finger of doom che riconsegnò il world title ad Hulk Hogan, Jeff Jarrett che si fa schienare da Hogan a Bash at the Beach 2000 (presentato come uno shoot quando in realtà fu un worked-shoot, con Hogan, Eric Bischoff e Vince Russo che avevano pianificato il tutto per depistare i wrestlers, Jeff incluso, ma che poi sfociò in una causa legale fra Hogan e Russo quando quest'ultimo fece un promo sul ring non pianificato) e David Arquette world champion.

Le ragioni e le circostanze della morte sia della Jim Crockett Promotions e della WCW sono così numerose e complicate che per raccontare tutti i fatti sarebbero servite 3 ore giusto per loro. In entrambi i casi, questo dvd non ha nemmeno toccato il primo strato dei vari problemi. La narrativa del dvd è costituita da Crockett che scopre dal suo contabile che era pieno di debiti e perciò vende. La WCW propone un prodotto stupido alla fine e poi un giorno organizzano il dual Nitro/Raw feed con Shane McMahon in Panama City. E questa era la WCW.

Non c'è stata alcuna menzione dell'accordo raggiunto e della press conference tenuta con Bischoff e membri della Fusient in cui si ufficializzava la vendita della WCW ai suddetti, fra l'altro con la garanzia che i programmi futuri sarebbero andati in onda sulla TNT e sulla TBS. Si aggiunga che Bischoff in quel momento non era al corrente del fatto che, ancora prima della decisione di Kellner, era stata decisa la cancellazione di Thunder e lo spostamento di Nitro sulla TBS, che avrebbe diminuito l'esposizione mediatica e gli introiti pubblicitari.
Anche dopo la press conference e l'annuncio della vendita, a Stu Snyder, ex executive della Turner che all'epoca lavorava per la WWF, venne detto chiaro e tondo che l'accordo annunciato non era stato fatto e che la WCW non sarebbe mai stata venduta a Bischoff.
Dopo di che Kellner cancellò il pro wrestling. La WCW senza tv era inuntile e Bischoff provò il disperato tentativo di raggiungere un accordo con un altro importante network, ma con solo una settimana a disposizione non riuscì nell'impresa.

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